252019Giu
Tutti uniti per Milano-Cortina 2026! Dopo 20 anni tornano le Olimpiadi in Italia

Tutti uniti per Milano-Cortina 2026! Dopo 20 anni tornano le Olimpiadi in Italia

La combinazione tra dinamismo della metropoli e fascino delle Dolomiti è stata vincente e ha aperto la porta del successo alla candidatura Milano-Cortina per le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali 2026.

Lunedì sera il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha deciso che le Olimpiadi invernali del 2026 si terranno in Italia. L’Italia ha ottenuto la possibilità di organizzare le Olimpiadi perché la candidatura congiunta di Milano e Cortina d’Ampezzo è stata ritenuta migliore rispetto a quella svedese delle città di Stoccolma e Are.

Oltre che a Milano e Cortina, le Olimpiadi invernali del 2026 coinvolgeranno anche altre aree di Lombardia e Veneto, oltre che delle province autonome di Trento e Bolzano. Le Olimpiadi italiane del 2026 inizieranno il 6 febbraio e finiranno il 22 dello stesso mese, le Paralimpiadi seguiranno dal 6 al 15 marzo.

 LA VOTAZIONE

Nessun testa a testa, il dossier Milano-Cortina ha convinto in modo netto il Comitato olimpico internazionale riunito a Losanna, e la vittoria è stata applaudita in maniera bi-partisan: dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte alle autorità locali che hanno sostenuto il lavoro.

I membri del CIO riuniti in Svizzera, hanno preferito Milano-Cortina ad Are-Stoccolma attraverso una votazione finita 47 a 34, con un solo astenuto (altri membri del CIO appartenenti ai paesi in gara non hanno votato per prassi). Era difficile dirlo, ma nei giorni e nelle ore prima del voto si parlava di un lieve vantaggio italiano dovuto soprattutto a una preferenza degli atleti (alcuni fanno parte del CIO) per gli eventi italiani ed al fatto che in Svezia una notevole parte della popolazione sembrava aver accolto con freddezza la possibilità di organizzare le Olimpiadi. C’era poi il fatto che Stoccolma, capitale della Svezia, era presente ma non voleva avere un ruolo particolarmente attivo nella candidatura.

La candidatura svedese e quella italiana erano le uniche rimaste, ma all’inizio si erano mostrate interessate alle Olimpiadi anche il Canada con Calgary, la Turchia con Erzurum, il Giappone con Sapporo, l’Austria con Graz e la Svizzera con Sion. Il CIO aveva bloccato la candidatura turca per mancanza di impianti adeguati, mentre negli altri casi erano stati i paesi stessi a non presentare una candidatura vera e propria dopo una iniziale dimostrazione di interesse. Già da fine 2018 era chiaro che in gara sarebbero rimaste solo Italia e Svezia (Are, per chi se lo stesse chiedendo, è una località sciistica a circa 500 chilometri da Stoccolma). 

LE DISCIPLINE, LE SEDI DI GARA E LE STRUTTURE

Ci saranno 15 discipline e 14 sedi di gara, ed è prevista l’assegnazione di 95 medaglie. A Milano ci saranno gare di hockey, pattinaggio artistico e alcune gare di pattinaggio in linea (short track). In Valtellina ci saranno gare di sci maschile, a Livigno gare di snowboard, in Val di Fiemme altre discipline di pattinaggio e lo sci di fondo, a Predazzo le gare di salto con gli sci. A Cortina d’Ampezzo ci saranno le gare di curling, sci femminile, bob, skeleton e slittino. Ad Anterselva, in provincia di Bolzano, le gare di biathlon. La cerimonia di apertura sarà il 6 febbraio allo stadio San Siro di Milano (o nello stadio che ne avrà preso il posto), mentre la cerimonia di chiusura sarà il 22 febbraio all’Arena di Verona.

In molti casi le gare saranno disputate in stadi, piste, tracciati e contesti già esistenti. Per le gare delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 verranno impiegate 12 diverse sedi, 7 delle quali già esistenti, 2 temporanee, 2 già esistenti ma oggetto di ristrutturazioni complete e soltanto una di nuova costruzione. La struttura di nuova costruzione sarà un palazzetto del ghiaccio nel quartiere Santa Giulia di Milano.

Saranno costruiti tre villaggi olimpici, gli alloggi di atleti e delegazioni durante gli eventi. Il principale sarà a Milano, nella zona attualmente occupata dallo scalo merci in disuso nel quartiere di Porta Romana: al termine dei Giochi dovrebbe diventare parte di un campus residenziale per studenti con cui il comune conta di risolvere la carenza di alloggi universitari in città. Il secondo villaggio olimpico verrà costruito a Cortina d’Ampezzo, nella frazione di Fiames, e sarà temporaneo, mentre il terzo è previsto a Livigno: verrà realizzato dalla Protezione Civile e al termine delle Olimpiadi riconvertito in un centro di allenamento avanzato per gli atleti italiani.

 Da qui al 2026, la Bocconi proietta 22 mila nuovi posti di lavoro e tre miliardi di euro d’indotto, a fronte di una spesa prevista di un miliardo e trecento milioni, a cui il Governo aggiungerà mezzo miliardo per infrastrutture che resteranno.

Quello economico non è il risultato più importante. Nella giornata di ieri, di fronte ai delegati di Losanna, ci ha reso orgogliosi una presentazione di notevole livello professionale che ha offerto l’immagine di un Paese dinamico, competente, innovativo, capace di rispondere con un progetto credibile a una sfida assai complessa: organizzare giochi olimpici a basso costo e a impatto zero. La straordinaria freschezza e l’energia competitiva del quartetto rosa composto da Goggia, Moioli, Fontana e baby Confortola hanno incantato e probabilmente indirizzato gli ultimi indecisi. Lo sport italiano, il Coni e Giovanni Malagò, a cui Giorgetti con grande saggezza ha restituito un ruolo che merita, ottengono un successo storico.

Uniti si vince, anche in Italia è successo!




Stefania Cicali



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