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“Il punto vincente” di Novak Djokovic

“Il punto vincente” di Novak Djokovic

MIGLIOR SPORTIVO DELL’ANNO

Novak “Nole” Djokovic, dopo aver riconquistato del trono del tennis mondiale, torna a vincere il Laureus Award, riconoscimento come miglior sportivo dell’anno. Battuta la concorrenza del calciatore francese Mbappe, del maratoneta Kipchoge e dell’onnipresente cestista LeBron James.

Il Djoker, come lo chiamano i fan, dopo un 2017 segnato da un brutto infortunio al gomito, si è reso protagonista di uno dei più grandiosi come back della storia del tennis: sprofondato al 22° posto nel ranking ATP a giugno 2018 dopo il Roland Garros, è arrivato a chiudere lo stesso anno da numero 1 del mondo.

UNA VITTORIA EPICA

L’evento che ha riportato Novak sotto i riflettori è stata sicuramente la vittoria dell’edizione 107 degli Australian Open conclusi lo scorso 27 gennaio. Con questa impresa il tennista serbo ha realizzato il suo settimo trionfo in terra australiana superando “King” Roger Federer (fermo a 6 titoli) e dimostrandosi il tennista più vincente in questa competizione.

Ma al di là della statistica, il vero spettacolo che ha mandato in visibilio il mondo del tennis è stato il trionfo di Djokovic su Rafa Nadal, il mancino di Mancor, il rivale di sempre, disintegrato in tre set: 6-3, 6-2 e 6-3.

I SEGRETI DEL DJOKER

In queste settimane vediamo passare sui social diversi articoli sui “segreti” di Novak ma in realtà molte delle chiavi delle sue prestazioni le ha indicate lui stesso nel suo libro “Il punto vincente: le mie strategie per l’eccellenza fisica e mentale”. Analizziamone qualcuna.

IL SOGNO

La pietra d’angolo del percorso di Novak Djokovic è sicuramente il suo “sogno”. Spendiamo quale rigo su questo tema perché è un argomento affascinante in cui si rispecchiano tanti campioni.

In psicologia dello sport la parola “sogno” indica il momento in cui un atleta concepisce l’obiettivo che darà il senso a tutta la sua carriera. Questa esperienza è percepita come una specie di “illuminazione” che si imprime nella memoria, accende il dinamismo e orienta la volontà.

Il concetto di “sogno” ricorda ciò che nel mondo del business si chiama “vision”: l’idea di uno scenario futuribile che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni del soggetto.

E Djokovic come descrive il suo sogno? Nel 1993, a sei anni, guardando la tv dal salotto di casa, il piccolo Nole vede in TV Pete Sampras che vince Wimbledon e resta folgorato: decide che un giorno ci sarà lui al suo posto, in vetta all’Olimpo del tennis. “Da quel momento ebbi la certezza di ciò che volevo.

Come per molti atleti anche per il tennista serbo il sogno è fondamentale: ogni volta che si troverà davanti un ostacolo, anche apparentemente insuperabile, sarà il sogno a dargli speranza e a guidarlo nella ricerca della soluzione.

ALIMENTARE CORPO E MENTE

Fin dai primi anni della sua carriera Nole inizia a curare sistematicamente ogni aspetto della sua preparazione ma la vera svolta arriva nel 2010 quando scopre di essere intollerante a glutine, latticini e pomodoro e programma una nuova dieta alla quale attribuisce effetti miracolosi.

Tuttavia, precisa: “se volete conoscere il segreto della mia alimentazione, non chiedetemi che cosa mangio ma come lo mangio. Ciò che metto in bocca è solo metà della storia.” L’altra metà consiste in un atteggiamento mentale finalizzato da una parte ad ascoltare il corpo, per comprendere quali cibi sono più in armonia col proprio organismo, dall’altra a coltivare ottimismo e positività, nella certezza che il fisico avrà beneficio dall’alimentazione sana: una sorta di “effetto placebo volontario”.

MINDFULNESS

Novak Djokovic è stato uno dei pionieri della meditazione applicata allo sport: Gli psicologi la chiamano Mindfulness, consapevolezza. E’ una forma di meditazione secondo cui, anziché mettere a tacere a tacere i pensieri, (…) li accogliamo e li accettiamo così come si presentano alla mente (…) io non mi fossilizzo su questi pensieri, li lascio arrivare e poi andare via”

Novak afferma di praticare questi esercizi ogni giorno per almeno un quarto d’ora e di considerarli importanti quanto l’allenamento fisico: “ho praticato così tanta meditazione che ormai il mio cervello ha imparato a funzionare meglio anche quando non sto meditando.”

IGIENE DEL SONNO

Il momento più importante della giornata è… la notte! In particolare, il momento in cui poso la testa sul cuscino. Dico sul serio: tratto il sonno con lo stesso rispetto che riservo al cibo, agli allenamenti o ai miei avversari in campo, perché è altrettanto importante.” Può sembrare un consiglio ingenuo ma in fondo ci ricorda che le basi irrinunciabili della salute sono le cose semplici come l’alimentazione, l’esercizio e il riposo.

Le regole indicate da Nole, come afferma lui stesso, non hanno nulla di straordinario; si tratta delle classiche regole per la cosiddetta “igiene del sonno”: piccole precauzioni capaci di migliorare il riposo e quindi il recupero delle energie. Si tratta di accorgimenti come rispettare le proprie routine prima di dormire, non assumere alcol o caffeina, focalizzarsi su pensieri sereni alla fine della giornata, rilassarsi con attività sane come la lettura o lo stretching.

L’ARMONIA NELLE RELAZIONI

Quando Novak definisce le amicizie e le relazioni la sua “arma segreta” dimostra una sensibilità particolare perché solleva un tema spesso sottovalutato nello sport. Infatti il mondo dell’attività sportiva è un mondo relazionale in cui allenatori, tecnici, dirigenti, famiglie e sponsor si interfacciano continuamente. La comunicazione e l’armonia tra tutti questi elementi può quindi ostacolare o migliorare la prestazione e il benessere dell’atleta.

Per ottimizzare questa dimensione dell’attività sportiva è nato uno specifico settore della psicologia dello sport, la psicologia dello sport in chiave sistemico relazionale, iniziata dalla psicoterapeuta Daniela Tortorelli.

A conferma del valore di questo aspetto, Novak Diokovic scrive: “E’ importantissimo avere accanto persone fidate e care cui appoggiarsi in caso di bisogno. La gente pensa che il tennis sia uno sport individuale (…) Ma questa è solo l’apparenza, non la realtà. Tutto ciò che ottengo è l’esito di un lavoro di gruppo, in cui ognuno fa la sua parte e sa cosa fanno gli altri e perché.  Questo è l’unico modo in cui riesco a lavorare: lo spirito di squadra è la forza che alimenta il mio successo”.

art a cura di Giacomo Boganini Psicologo dello sport del Centro MentalTraining Firenze

Fonti:

Novak Djokovic, “Il punto vincente: le mie strategie per l’eccellenza fisica e mentale”, ed. Piemme

Daniela Tortorelli, “Prepararsi al via”, ed. Franco Angeli

https://www.tennisworlditalia.com/tennis/news/Novak_Djokovic/61480/djokovic-vince-il-laureus-quarta-volta-sportivo-dell-anno-eguagliato-bolt/

https://it.eurosport.com/tennis/us-open/2018/djokovic-ho-attraversato-dolore-e-incertezza-ma-i-limiti-non-esistono.-bisogna-crederci-sempre_sto6929395/story.shtml



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